Uomo e Galantuomo – Trama

Uomo e Galantuomo – Trama

La commedia è stata scritta da Eduardo per il fratellastro Vincenzo Scarpetta e messa in scena nel 1924 con il titolo Ho fatto il guaio? Riparerò!. Il 23 febbraio 1933 la farsa fu rappresentata dalla compagnia di Eduardo “Teatro Umoristico I De Filippo” con il titolo definitivo di Uomo e galantuomo.

Ospiti a spese del ricco e giovane don Alberto De Stefano nella località balneare di Bagnoli presso l’albergo gestito da un suo amico, sono gli attori di una scalcagnata compagnia teatrale “L’eclettica”, così chiamata perché pretende di esprimere il suo talento in ogni genere dell’arte teatrale. Poiché la sera precedente, l’esibizione della compagnia si è svolta tra l’indifferenza e gli insulti del pubblico – un attore per difendere la primadonna che era stata offesa, si è preso un pugno sul naso da uno spettatore – il capocomico Gennaro De Sia vuole riscattarsi dalla brutta figura e impone una prova del nuovo dramma che sarà messo in scena. Si tratta dell’opera a forti tinte Malanova (cattiva notizia) di Libero Bovio che gli sgangherati attori massacrano per la loro incompetenza ma che evidentemente lo stesso Eduardo non doveva stimare molto se la trasforma in una farsa, come testimoniano le risa degli ospiti dell’albergo che sopraggiunti si trovano ad assistere alla prova.

L’esibizione penosa della compagnia verrà interrotta dall’arrivo di Salvatore, fratello di Viola, la primadonna messa incinta dal capocomico. Salvatore precedentemente ha incontrato don Alberto che lo ho scambiato per il fratello della sua misteriosa amante Bice, anch’essa incinta di lui. Sentendo che è venuto per reclamare il matrimonio riparatore, don Alberto, che è un galantuomo, assicura a Salvatore, stupito che un signore voglia sposare un’attrice e per di più incinta di un altro, che farà il suo dovere sposandosi.

Da qui nasce un colossale equivoco che porterà, nella confusione generale scaturitane, alla fuga di Gennaro in una camera dove sta bollendo una grande pentola che servirà agli attori per cucinare per il loro pranzo: i bucatini per i quali «ci vuole molta acqua», come dice Gennaro, «..se no vengono limacciosi». Gennaro inciampa nella pentola e una cascata di acqua bollente gli si riversa su i piedi. Fortunatamente incontrerà un dottore, il conte Talentano che, mosso a compassione dell’ustionato, ululante e invocante «Sant’Antuono, protettore del fuoco! Aiutatemi!», lo porterà nella sua casa per curarlo.

Nel frattempo don Alberto, venuto a sapere l’indirizzo di Bice, si è recato alla sua casa per chiedere la sua mano: ma qui scopre che Bice è sposata ed è la moglie di Talentano. Alberto, vistosi scoperto dal conte, si finge pazzo per ingannarlo e la recita, anche per il contributo di Gennaro che chiamato a testimoniare la sanità del giovane imbroglia invece di più la situazione, riesce a tal punto che viene fatto incarcerare.

Talentano, nel frattempo, indovinata la finta pazzia di Alberto lo mette alle strette: o si farà ricoverare in manicomio come pazzo, salvando così l’onore di marito tradito oppure lo stesso conte gli sparerà per lavare la macchia al suo blasone. Sarà lo stesso Talentano invece, costretto a fingersi pazzo per evitare le ire di Bice che ha scoperto una sua relazione con una donna sposata. Alberto finalmente non più finto pazzo sarà liberato.

Uomo e Galantuomo

di E. De Filippo

adattamento e regia di Mario Antinolfi,
in scena al Teatro Centrale, ora Nino Manfredi, in Ostia Lido,
nel Febbraio e Novembre 2004.

Note di regia

Uomo & Galantuomo” è una delle prime opere di Eduardo De Filippo, ma già in essa si intravedono i grandi temi del teatro eduardiano come per esempio il tema della pazzia.. In questo lavoro, oltre al tema della pazzia, c’è anche un altro grande tema, quello del “teatro nel teatro” che si incontra e si relaziona splendidamente con la tematica della pazzia. “Il teatro nel teatro” però, assume un realismo quotidiano nutrito di gustosi riferimenti autobiografici; l’altra è portata all’esterno della simulazione secondo un perfetto procedimento farsesco. I motivi complementari della pazzia e dell’attore si riflettono l’un l’altro come in un gioco di specchi e di parole moltiplicato fino all’assurdo. ……
Mario Antinolfi

uomo-galantuomo

Cast

Gennaro De Sia – Mario Antinolfi
Alberto De Stefano – Filippo Valastro
Cavaliere Lampetti – Franco Macauda
Vincenzo Schiattarelli – Francesco Lavorgna
Attilio – Egidio Manna
Salvatore De Mattia – Sandro Ippolito
Conte Carlo Tolentano – Giancarlo Di Giacinto/ Felice Della Corte
Bice – Ione Pagliaro
Ciccillo – Carmine Cosentino
Viola – Pamela Campi
Florence – Piera Sciamanna
Matilde Bozzi – Beatrice Palumbo
Assunta – Azzura De Paola
Di Gennaro – Aldo Leoni
Guardia – Gigi Draghici

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